Faq – Risarcimento danni malasanità

L’Avv. Giuseppe Scaramuzzo risponde alle domande più frequenti su cosa fare se si è vittima di un caso di malasanità.

Cosa fare in caso di malasanità?

Prima di ogni altra azione, è opportuno che la vittima di un errore medico si rivolga ad uno Studio Legale esperto della materia che possa da subito intraprendere le migliori strategie in relazione al caso specifico.

Non sempre, infatti, è consigliabile un’azione penale, posto che, in sede penale, il riconoscimento della responsabilità sanitaria è limitato solo a casi specifici, mentre in ambito civile la sfera di responsabilità del medico e/o della Struttura sanitaria è più ampia, quindi, la relativa azione ha maggiori possibilità di esito favorevole all’istante.

Per tali ragioni, la denuncia dell’evento alle autorità competenti va sporta solo se consigliata da un esperto professionista legale: lo Studio Legale Scaramuzzo dal 1999 ha incentrato la propria attività esclusivamente sulla responsabilità sanitaria per fornire pareri ed assistenza legale specifica in qualsivoglia ipotesi di errore medico.

Come si calcola il risarcimento dei danni per malasanità?

Un errore medico può dar diritto a diverse poste di danno in favore della vittima, solo a titolo esemplificativo:

  • danno biologico per lesioni alla persona;
  • danno patrimoniale (perdita/riduzione capacità lavorativa; spese mediche passate e future, etc.);
  • danno per sofferenza morale.

In caso di decesso per errore sanitario può sorgere in capo agli eredi il diritto al risarcimento di un duplice danno: quello subito dalla vittima e trasmissibile agli eredi per successione e quello subito dagli eredi in proprio per la perdita del congiunto.

Il risarcimento per tali poste di danno viene calcolato secondo criteri liquidativi ben delineati dalla legge e dalla giurisprudenza (sia di merito che di legittimità).

Quanto tempo c’è per fare causa all’ospedale?

Il diritto al risarcimento del danno per malasanità si prescrive in dieci anni ed il termine decorre dal momento in cui il danno dovuto a malasanità viene percepito tale dal paziente.

Tale regola non vale in tutti i casi. Ed invero, in caso di morte del paziente, gli eredi avranno cinque anni di tempo, a decorrere dalla data del decesso, per far valere il proprio diritto al risarcimento dei danni patiti in proprio per la perdita del congiunto.

Per sporgere querela, per reati di lesioni personali colpose, conseguenti ad un episodio di malasanità, si hanno invece tre mesi di tempo dalla data in cui si è venuti a conoscenza del reato.

Viceversa, in caso di morte del paziente (e, quindi, di presunto omicidio colposo), trattandosi di reato non perseguibile a querela, la relativa denuncia non è soggetta a limiti di tempo.

Quanto costa una causa per malasanità?

Il costo varia a seconda della complessità e della gravità del caso: una causa con giudizio ordinario può durare fino a 5 anni e richiedere un esborso di circa 30.000 euro nei casi più gravi.

Lo Studio Legale Scaramuzzo anticipa tutte le spese dell’intero iter procedurale (sia in fase extragiudiziale, sia in fase giudiziale) sino all’ottenimento del risarcimento richiesto, mettendo al tuo servizio la propria ventennale esperienza a tutela dei tuoi diritti lesi per malpractice medica.

Quanto dura una causa per malasanità?

Un procedimento di media complessità si conclude mediamente in due/quattro anni. Ovviamente i tempi possono variare secondo i casi e la loro complessità.

Lo Studio Legale Scaramuzzo tenta sempre la migliore strategia onde giungere in tempi brevi ad una bonaria definizione della vertenza.