Quali e quanti sono i tipi più comuni di errori medici fatali?

Quali e quanti sono i tipi più comuni di errori medici fatali

La sanità, pubblica e privata, rappresenta un importante punto di riferimento per la società, come ha dimostrato di recente anche l’esperienza della pandemia. Tuttavia, in molte strutture, comprese quelle definite “d’eccellenza”, possono capitare errori irreparabili. Scopriamo allora quali e quanti sono i tipi più comuni di errori medici fatali e come potrebbero essere evitati.

Malasanità: le ragioni dei comportamenti a rischio

Se ci si domanda quali e quanti sono i tipi più comuni di errori medici fatali, è importante anche capire a cosa siano dovuti. Non si può quindi prescindere dal considerare il comportamento umano, che può declinarsi in tre principali tipologie:

  • skill-based behaviour: include l’insieme dei comportamenti che vengono messi in atto in modo quasi automatico di fronte a un determinato stimolo. Soprattutto laddove, come accade spesso in campo sanitario, si verificano situazioni di routine, il medico è portato a comportarsi sempre nello stesso modo. In questo caso, l’errore può essere dovuto a una risposta sbagliata da parte dell’operatore sanitario di fronte a un caso simile a molti altri precedenti trattati con successo;
  • ruled-based behaviour: in questo frangente, il medico è tenuto a scegliere tra una serie di comportamenti da adottare che si riferiscono a regole precise prescritte per determinate circostanze e, a volte, può capitare che opti per la soluzione sbagliata;
  • knowledge-based behaviour: in ambito medico, talvolta, gli operatori si trovano ad affrontare situazioni impreviste: in questo caso, ciò che devono fare è attingere al proprio bagaglio di conoscenze, elaborando una strategia che permetta di trovare una soluzione al problema. In queste situazioni, può succedere che il piano messo in atto dal medico non porti al conseguimento dell’obiettivo sperato ma, al contrario, determini un errore fatale.

Le principali tipologie di errori medici fatali

Da queste tipologie di comportamenti umani è possibile stilare una breve lista di errori medici particolarmente diffusi, e cioè:

  • errori di esecuzione dovuti a un lack legato alle skills dell’operatore: in questa situazione, il medico non si comporta come dovrebbe, per esempio trascurando di chiedere al paziente se soffre di qualche allergia durante la fase di anamnesi antecedente a un intervento chirurgico o alla definizione di una specifica terapia;
  • errori di esecuzione dovuti a una dimenticanza: per esempio nel momento in cui non viene somministrato un farmaco che invece risulta indispensabile;
  • errori che si verificano durante la definizione di un piano strategico: nel momento in cui si stila un programma terapeutico o si mette in agenda un intervento chirurgico, deve essere considerato anche il minimo dettaglio. Se così non accade, una volta arrivati alla fase di esecuzione pratica si va incontro a un inevitabile fallimento. In questo caso, gli errori sono riconducibili alle tipologie di comportamento ruled-based (viene applicata una procedura che si rivela quella sbagliata) o knowledge-based (le conoscenze a cui si attinge non sono sufficienti per portare al successo dell’esecuzione del piano strategico);
  • violazioni: si tratta di errori che avvengono perché è stato intenzionalmente aggirato un determinato protocollo;
  • errori organizzativi: insieme che include tutti i tipi di errore legati all’organizzazione del lavoro, come per esempio l’indisponibilità delle apparecchiature o la difficoltà a gestire un’emergenza.

Accanto a queste macrocategorie, figurano altri tipi di errori medici, come per esempio quelli legati alla posologia dei farmaci, alla tempistica (ritardi diagnostici, di intervento o dovuti a problemi organizzativi) e al malfunzionamento delle apparecchiature. 

Dove si incontrano la maggior parte degli errori medici fatali e come possono essere evitati

Tra gli errori medici fatali, la maggior parte si concentra negli interventi chirurgici, che da soli inglobano quasi il 40% dei casi di malasanità.

Non mancano anche gli errori di tipo diagnostico, che si attestano attorno al 20%, seguiti da quelli terapeutici (10%) e dalle infezioni che possono essere contratte in ospedale o in pronto soccorso (6%).

Per quanto riguarda gli ambiti della medicina in cui, statisticamente, si verificano più errori, in prima linea figura ortopedia e traumatologia, a cui fanno seguito, rispettivamente, chirurgia generale, sinistri che avvengono direttamente in pronto soccorso e, infine, ostetricia e ginecologia.

Risolvere questa situazione non è certamente semplice, ma è importante sottolineare che il miglioramento del sistema sanitario dovrebbe essere una priorità politica e sociale. Per fare in modo che si riducano gli errori medici (in particolare quelli fatali) è necessario un lavoro sinergico: da una parte, infatti, è importante raccogliere i dati relativi ai sinistri, analizzarli e mettere in atto strategie di prevenzione efficaci; dall’altra, è indispensabile garantire assistenza legale alle vittime di errori medici e ai loro familiari, assicurando la tutela dei loro diritti. 

Nel caso in cui si sia stati vittima di malasanità, è possibile far valere i propri diritti, o quelli dei propri familiari, almeno dal punto di vista legale: rivolgiti allo Studio Legale Scaramuzzo e richiedi una valutazione della tua situazione.